Sebben che siamo donne

Rispetto, diritti, giustizia, dignità e coraggio. Sono questi i temi che caratterizzano questo secondo albo illustrato di Matilda Editrice.
Rispetto, diritti, giustizia, dignità e coraggio. Sono questi i temi che caratterizzano questo secondo albo illustrato di Matilda Editrice.
Per ripristinare correttezza lessicale ed equità tra i sessi, è bene proprio partire dal rispetto della grammatica!
Da un'idea dell'Associazione Donne in Rete di Foggia, nasce un libro di racconti, filastrocche e fiabe che in maniera spontanea e non forzata mostri a bambini e bambine la naturalezza dell’uso del linguaggio di genere.
Che le donne, nei secoli, siano state poco considerate è un dato di fatto inconfutabile, ma che anche la nostra lingua le abbia ignorate e continui a ignorarle rifiutando il genere femminile, non è più accettabile.
Bisogna ripartire dalla lingua ed è necessario cominciare a parlarne a chi con la lingua ha il primo approccio: i bambini e le bambine.
Sessismo, gender, alienazione parentale, temi apparentemente slegati ma che hanno tutti una matrice comune, che ci proponiamo di svelare.
Temi che rientrano nel backlash, ovvero il ritorno indietro che le donne ormai da decenni stanno subendo, silenziosamente, a livello lavorativo, sociale, culturale.
La leggenda narra che Tin Hinan fu la progenitrice dei Tuareg, il popolo degli “uomini blu” (cosiddetti per il loro caratteristico copricapo blu), un popolo nomade che oggi sta scomparendo a causa dei cambiamenti climatici e dei nuovi confini politici che impediscono il loro libero movimento nel deserto del Sahara.
Una caratteristica del popolo Tuareg è il ruolo della donna. Le donne Tuareg non si velano (a differenza degli uomini), hanno una libertà di costumi impensabile per gli altri popoli di religione musulmana, ad esempio possono divorziare, portare con sé i figli e conservare le proprietà dopo il divorzio, e sono titolari del diritto di trasmettere il potere per via matrilineare.