Il mio ginecologo è nato il 17 marzo
- Cristina Zuppa
La sterilità, una cosa che capita agli altri. Così pensano in tanti. Un modo di rimuovere, esorcizzare, proteggersi. Ma cosa succede quando capita davvero a te?
Succede di ritrovarsi all’improvviso proiettati in una realtà diversa, cambia la percezione della realtà, cambia il modo di vedere e di essere visti.
Capita di scoprire, con disappunto, rabbia, disperazione, che la sterilità non è dai più considerata una malattia, ma una sorta di marchio d’infamia.
E che la sua cura, la fecondazione assistita, non è vista come un modo di superare l’ostacolo, ma un agghiacciante esperimento alla frankenstein, e un modo per legittimare capricci e ossessioni delle donne rispetto all’idea di maternità. Il malato non viene compatito e consolato, ma additato e accusato.