Che forza la danza!
- Illustrazioni di Paola Sorrentino
Anita ha 13 anni, ama scrivere, leggere e disegnare ma è convinta di non capire le materie scientifiche finché non conosce Lalla, laureanda in fisica che insegna danza classica.
Nel 2023 comincia la nuova gestione di Matilda Editrice
Anita ha 13 anni, ama scrivere, leggere e disegnare ma è convinta di non capire le materie scientifiche finché non conosce Lalla, laureanda in fisica che insegna danza classica.
La scuola non sta certo vivendo un periodo felice. Tra tagli e riforme aumenta la difficoltà del rapporto tra insegnanti e genitori: i primi che vedono sempre più minato il loro ruolo e la loro credibilità, i secondi che tendono ad attribuire agli insegnanti colpe spesso non loro. E si tende a perdere di vista che a rimetterci sono i veri protagonisti: i bambini e le bambine, che avrebbero bisogno di maggiori attenzioni e di una scuola più attenta nei loro riguardi, per lo meno quanto lo è nei confronti dei programmi che gli impone e dei doveri che gli chiede. E avrebbero bisogno di una scuola che tenga presente che per crescere non bisogna solo imparare ma anche essere ascoltati, essere compresi, nel rispetto delle diversità e dei tempi di ognuno.
Il palloncino di Minu è un delicato libro composto da due storie che si incrociano e che hanno come protagonisti due bambini che amano i palloncini, due storie che hanno una loro
In entrambi i ruoli, l'obiettivo è educare a riconoscere il proprio desiderio allenando il pensiero critico che è libertà; quindi educare al pensiero critico, educare alla libertà di avere pensieri e desideri liberi.
Parole come stelle è un invito al gioco creativo per aiutare i grandi a favorire la libera espressione creativa dei bambini.
La creatività dei bambini è innata ma va favorita, stimolata, curata e il ruolo della scuola è essenziale, anche perchè educare alla creatività significa anche aiutare ad affrontare dei problemi e risolverli con le proprie forze. E la scuola è chiamata a svolgere questo ruolo, aiutando i ragazzi a cercare la bellezza nell’atto creativo e ad allenare lo spirito critico perchè mortificare la creatività vorrebbe dire favorire l’omologazione.
Ma l’educazione creativa è utile anche per parlare di intercultura, per compensare i disturbi dell’apprendimento, per gestire le disabilità, per preparare all’adolescenza.