La bambina che aveva parole
Questo albo illustrato permette di avvicinarsi a un tema molto delicato quale quello dell'abuso e del maltrattamento nell'infanzia.
Nel 2023 comincia la nuova gestione di Matilda Editrice
Questo albo illustrato permette di avvicinarsi a un tema molto delicato quale quello dell'abuso e del maltrattamento nell'infanzia.
La scuola non sta certo vivendo un periodo felice. Tra tagli e riforme aumenta la difficoltà del rapporto tra insegnanti e genitori: i primi che vedono sempre più minato il loro ruolo e la loro credibilità, i secondi che tendono ad attribuire agli insegnanti colpe spesso non loro. E si tende a perdere di vista che a rimetterci sono i veri protagonisti: i bambini e le bambine, che avrebbero bisogno di maggiori attenzioni e di una scuola più attenta nei loro riguardi, per lo meno quanto lo è nei confronti dei programmi che gli impone e dei doveri che gli chiede. E avrebbero bisogno di una scuola che tenga presente che per crescere non bisogna solo imparare ma anche essere ascoltati, essere compresi, nel rispetto delle diversità e dei tempi di ognuno.
Questo numero abbiamo voluto dedicarlo al grande Maestro Gianni Rodari e ai luoghi che lo hanno visto nascere e crescere, Omegna e i Laghi Maggiore e d’Orta, in Piemonte, ma è anche legato ad un Festival di grande importanza e con un nome altisonante, LetterAltura.
Dunque tanti gli argomenti e numerosi gli articoli, le interviste ed i reportage. A partire dall’intervista impossibile a Gianni Rodari e a quella ad uno storico florovivaista, il signor Piero Hillebrand, che amava la letteratura e la musica classica, ma si è dedicato tutta una vita a riprodurre camelie, rododendri e azalee.
Parole come stelle è un invito al gioco creativo per aiutare i grandi a favorire la libera espressione creativa dei bambini.
La creatività dei bambini è innata ma va favorita, stimolata, curata e il ruolo della scuola è essenziale, anche perchè educare alla creatività significa anche aiutare ad affrontare dei problemi e risolverli con le proprie forze. E la scuola è chiamata a svolgere questo ruolo, aiutando i ragazzi a cercare la bellezza nell’atto creativo e ad allenare lo spirito critico perchè mortificare la creatività vorrebbe dire favorire l’omologazione.
Ma l’educazione creativa è utile anche per parlare di intercultura, per compensare i disturbi dell’apprendimento, per gestire le disabilità, per preparare all’adolescenza.