Discussione in classe su Alina e l'orco Ulrico

Una insegnante racconta:

Oggi ho letto ai miei alunni di 5° elementare Alina e l'orco Ulrico, usando il videoproiettore e facendo scorrere parole e immagini.
Avevo premesso che avrei letto una storia di cui poi volevo discutere con loro.
Dopo c'è stato il silenzio assoluto, come tutte le volte che leggo!
Alla fine, ho chiesto loro di pensare a quello che avevano ascoltato e dirmi ciò che avevano capito.
Non è stato facile (nel senso che "non avevano capito!").
Così, come normalmente faccio, ho intrapreso il cammino, ponendo via via delle domande che li spingessero a riflettere.
Ho focalizzato la loro attenzione prima sulla ricerca dell'orco e alla fine siamo arrivati al fatto che è qualcuno che sta con la mamma. Avrei voluto che vedeste le loro facce quando ho detto che l'orco può essere anche il papà (o la mamma!:-( ) e che vittime di tali violenze non sono solo le bimbe, ma anche i maschietti.
Poi abbiamo parlato della fiducia. "Bambini, se io vi raccontassi delle frottole, voi che fareste?", "Ci crederemmo!", "E perché?", "Perché ci fidiamo di te!".
E poi delle minacce: "Vi è mai capitato che la mamma o... vi abbiano vietato di fare qualcosa e voi con un fratellino o un cuginetto più piccolo l'abbiate fatta ugualmente?", "Sììììììììì, maestra!", "E che avete detto al fratellino o al cuginetto più piccolo?", "Di non dire niente alla mamma perché altrimenti le avrebbe prese!", "E lui che ha fatto", "Non ha detto niente perché aveva paura!".
"Bimbi, vi è mai successo la mamma o la nonna vi abbia costretti a fare qualche attività che proprio non volevate fare?", "Sì, maestra!", "E voi che avete fatto?", "Io non l'ho fatto!", "Ma se la mamma stava lì a controllare, tu non potevi non ubbidire!", "Ehm... sì, è vero!", "Allora dovevi farlo per forza e come passava il tempo mentre svolgevi quell'attività?", "Passava leeento!", "E voi che facevate qualcosa per fare trascorrere il tempo più veloce?", "Sì", "Che cosa?", "Pensavamo a qualcosa che ci piaceva!".
Ho usato parole dirette, senza timore, so fin dove posso arrivare.
Beh, sarà perché il rapporto con loro è profondo, è stata una esperienza importante come tutte quelle fatte finora.

Ed ecco le considerazioni di due dei bambini della classe:

"Un giovane uomo aveva il potere di trasformarsi in un orco. Quest'orco conobbe una ragazza molto attraente che gli piaceva molto. Questa ragazza aveva una bambina piccola. Dopo un po' di tempo, i due si conobbero meglio, si piacquero, così un bel giorno si misero insieme.
Quest'orco abusava della piccola bambina innocente, violentandola, dicendole di non dire niente alla mamma se no l'avrebbe uccisa e facendole fare giochi che a lei non piacevano.
Lei chiudendo gli occhi e non pensando a quello che stava succedendo, immaginava cose belle come i tramonti che le piacevano tanto.
Questa bambina timida e indifesa non parlava con nessuno, neanche con i suoi amici di scuola e gli amici pensavano che era una fata, una strega, una pazza o qualcosa del genere.
Dopo diversi anni che questa storia andava avanti, la mamma scoprì che quell'uomo era un pedofilo e lui piangendo chiedeva scusa, ma la mamma non aveva intenzione di perdonarlo.
Secondo me violentare una bambina è vergognoso. Non solo violentare una bambina, anche quando violenti una donna è vergognoso." (Gaetano, 9 anni e mezzo)

"Oggi a scuola la maestra ci ha raccontato una storia sulla violenza.
E' stato un racconto scioccante perché queste cose brutte non dovrebbero mai mai succedere.
Questo racconto parla di una persona che si trasformavain un orco cattivo che dava fastidio a una bambina di nome Alina, minacciandola e dicendole di non raccontare quello che aveva fatto a lei se no la picchiava.
Ma Alina dopo molti anni si fa coraggio e manda una lettera alla mamma raccontandole tutto quello che l'orco aveva fatto.
La mamma andò dalla figlia e buttò fuori dalla porta l'orco cattivo.
Ora Alina è felice anche se questa brutta esperienza non la dimenticherà mai.
Nel mondo queste cose non dovrebbero mai succedere a nessuno. Sono cose brutte che fanno paura." (Christian, 10 anni)  

 

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