Stereotipi e arzigogoli

Divagazioni in tema di genere

Numero di pagine: 80
Data di pubblicazione:
Marzo, 2017

Maschi e femmine sono diversi/e? E quanto lo sono? E soprattutto, quanto queste differenze sono determinate biologicamente o sono costruite socialmente? Quanto influenza l'educazione nutrita di stereotipi? Quali sono gli ambiti in cui le differenze sono maggiormente "guidate" dagli stereotipi? Cosa possiamo fare, genitori ed insegnanti, per far sì che bambine e bambini crescano in modo libero, senza essere forzati da ruoli che vengono definiti per loro dal momento in cui nascono?
E poi, cosa sono gli stereotipi? Perché sono così pervasivi? Perché vengono usati? Come difenderci?
Il libro si pone l'obiettivo di rispondere a queste domande attraverso l'esperienza personale dell'autrice, che viene incrociata con riflessioni derivanti dalla lettura del libro Parenting beyond pink and blue di Christa Spears Brown, nel quale l'autrice ha ritrovato molte sue considerazioni, suffragate da esperimenti e ricerche.

Relazioni sentimentali violente, bullismo, cyberbullismo sono fenomeni che vanno prevenuti, è inutile contrastarli se prima non facciamo niente per evitarli, ma anzi diamo campo libero a pessime trasmissioni tv e terribili modelli mediatici e pubblicitari. Sin dalla scuola dell'infanzia è indispensabile educare alle emozioni, spiegare che piangere non è da femminuccia, che la rabbia non è un'emozione positiva neanche per un maschietto, che non si risponde ad uno schiaffo con uno schiaffo, che non si dà un bacetto a una bimba che non lo vuole, che un maschietto può essere timido ed una bimba spavalda, un maschietto può avere paura ed una bimba può desiderare di dare calci ad un pallone. 

La prima edizione è disponibile anche in e-book

La copertina è di Paola Sorrentino.

Codice: 978-88-99908-08-9
€7,00
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Pubblicazione:

Profilo Autore/i

Donatella Caione

Non sono una docente, né una psicologa o una sociologa. Non sono una pedagogista e neanche una linguista. Se mi si chiede di definirmi la prima parola che mi viene in mente è: mamma. La seconda è donna... che però non aggiunge nulla alla prima parola! Però in quanto donna sono attiva nel mondo dell'associazionismo all'interno del quale mi occupo di tematiche legate alla salute delle donne, alla prevenzione della violenza di genere e all'educazione emotiva, affettiva e alle differenze.
E poi sono editrice, di libri per l'infanzia soprattutto. In quanto editrice amo dare visibilità alle bambine nella letteratura per l'infanzia; educare alle emozioni e all'identità, nel rispetto della diversità; far conoscere a bambine/i la storia delle donne, le donne importanti del passato e/o di culture diverse dalla nostra; provare a contrastare gli stereotipi di genere pubblicando libri senza stereotipi; educare bambine e bambini all'uso del linguaggio sessuato.
Mi piace anche svolgere laboratori di editoria e di animazione alla lettura nelle scuole, librerie, biblioteche. Forse fare l'insegnante mi sarebbe piaciuto, ma l'ho capito tardi poichè quando ero bambina sentivo dire che "fare l'insegnante è il lavoro ideale per una donna" e sin da bambina ho odiato gli stereotipi e quindi non ho preso in considerazione l'idea di insegnare.