
Con il testo che segue annunciavo la chiusura, ma poi è venuta fuori una splendida novità: una giovane donna vuole portare avanti Matilda, si tratta di Gemma Pacella. Dunque il testo che segue fa semplicemente parte della storia di Mammeonline/Matilda, ma Matilda Editrice non chiude.
Non ci saranno nostre novità editoriali nel 2022, desidero comunicare la fine dell'attività con questa foto con il primo libro di Casa Editrice Mammeonline, del 2005, e l'ultimo libro di Matilda Editrice, del 2021, un cerchio che si chiude. Dal primo libro di fiabe e racconti su amicizia, integrazione, diversità scritti dalle mamme della comunità online, per sostenere la comunità stessa, all'ultimo scritto e illustrato per le mamme, per raccontare le difficoltà, le ambivalenze, gli stereotipi della maternità. Ben racchiudono questi due libri il percorso lungo 16 anni e 100 libri, un percorso fatto di incontri felici tra persone appassionate, di libri belli, di passione incondizionata, di editoria militante. Forse è un caso che questi due libri siano il primo e l'ultimo ma forse no perché le mamme della comunità erano unite proprio dal desiderio di condividere una certa visione dell'essere madri, con passione ed intelligenza, contro gli stereotipi. In mezzo c'è tutto il resto, libri che hanno avuto successo e sono stati più volte ristampati ed altri che non hanno avuto la visibilità che meritavano ma non uno di essi sono pentita di aver pubblicato perché tutti raccontano storie che bisognava raccontare.
Perché ho deciso di chiudere Matilda Editrice
Ci ho pensato tanto, da molto tempo, e sono infine giunta alla decisione di chiudere Matilda Editrice. Ho capito che la decisione fosse giusta quando l’immaginarla chiusa non mi dava più malinconia ma leggerezza. I motivi sono tanti, la pandemia ha sicuramente influito: sono venuti meno gli incontri nelle scuole, i laboratori, le presentazioni. Il momento dell'incontro è stato sempre determinante per vendere soprattutto albi illustrati su tematiche particolari ma soprattutto è stato importante per farli nascere; mi riferisco sia agli incontri con bambine e bambini sia ai momenti di confronto e discussione con le persone appartenenti in diverso modo alla filiera libro. E questo nonostante in questi due anni abbia vissuto con entusiasmo gli incontri online. Ma qualcosa si è spento.
Inoltre, anche se le vendite online sono state importanti in questi ultimi due anni sono crollate quelle dirette non potendo far fronte alla concorrenza delle grandi librerie online che riescono a spedire un libro in un giorno e senza costi di spedizione.
Ma queste motivazioni si sommano ad altre, familiari e personali.
E comunque sono proprio stanca, credo di aver dato quel che ero in grado di dare. Riconosco anche che nel sistema non sono mai riuscita ad inserirmi e dover continuare a combattere per riuscire ad entrarci è stato causa di stress ed ulteriore stanchezza. Anche il mio tema prediletto mi ha stancato perché ormai è diventato di moda fare libri contro gli stereotipi di genere ed è veramente difficile combattere la banalità di tanti testi che sono nati recentemente. Resta però l'orgoglio di aver trattato molti temi in anticipo sui tempi e la gioia di avere avuto un piccolo gruppo di persone che li hanno conosciuti, sostenuti ed amati. Persone che ringrazio con tutto il mio cuore ma che ahimè sono poche perché anche tra gli appassionati e le appassionate di letteratura per l'infanzia quelle che conoscono Casa Editrice Mammeonline o Matilda Editrice sono poche e lo vedo quando nei gruppi tematici si scambiano consigli su temi da me trattati ignorando molto spesso i libri da me pubblicati.
Ho conosciuto poi la difficoltà di trattare temi cosiddetti difficili ma è stato ahimè... difficile. Ad esempio, siamo tutte/i capaci di scandalizzarci quando un padre uccide il figlio ma poi è considerato tabù leggere con bambini e bambine un libro sulla violenza assistita e/o la violenza in famiglia. E purtroppo i libri non basta pubblicarli, bisogna anche venderli. E non è sufficiente complimentarsi con chi ha il coraggio di trattare temi difficili.
Le cose che non rimpiangerò
Dover spiegare che il libro spedito con piego di libro arriverà entro pochi giorni ma che non si può fare il paragone con le grandi librerie online che lo fanno pervenire in un giorno.
I pacchi che si perdono.
I corrieri che danno i numeri.
L’ordine che arriva all’ultimo momento con richiesta di consegna il giorno dopo.
Le risposte gentili da dover dare a chi invia brutti manoscritti.
Le risposte gentili da dover dare a chi invia bei manoscritti... perché comunque bisogna fare delle scelte.
Le risposte gentili da dover dare...
Ricevere continue richiese di donazioni di libri da persone che non andrebbero a chiedere di avere gratis dei panini al fornaio, nonostante non mi sia mai tirata indietro dal fare donazioni (non mi riferisco ovviamente a blogger tutti/e coloro che mi hanno aiutato a far conoscere i libri).
Leggere con amarezza le liste di consigli di libri su donne super o speciali laddove semplicemente bisognerebbe ci fossero donne, e bambine e ragazze.
Essere circondata dalla sovraesposizione di libri anti stereotipi che banalizzano il tema.
Dover fare le cose gratis.
Dover sentirmi dire che mi si fa pubblicità, anche se non si comprano i libri, perché sono un'editrice e quindi una figura forte della filiera, quindi una che guadagna.
Dover spiegare che se un libro costa 10 euro quel che resta alla casa editrice dopo aver pagato stampa, distribuzione, diritti d'autore sono pochi centesimi e quindi solo vendite corpose possono portare a dei ricavi.
Vedere i libri girare molto (vendendone poche copie).
Leggere liste e indicazioni di libri per qualsiasi cosa incluso convincere un bambino ad indossare le mutande... le leggerò ancora ma forse mi faranno meno innervosire!
Le cose belle, che mi mancheranno
Aver dato la prima o seconda possibilità ad autrici ed illustratrici, autori ed illustratori.
Aver anticipato alcune tematiche quando quasi nessuno le trattava, a cominciare dalla procreazione assistita fino al contrasto agli stereotipi di genere e alla violenza contro le donne, ma anche l'intercultura, il contrasto alle discriminazioni e altri temi di nicchia come le diversità di apprendimento, la perdita delle persone care, le difficoltà dell'adozione, la separazione dei genitori.
Aver subito la censura che non sarebbe una cosa bella se non fosse che ne deriva la consapevolezza di aver saputo dare fastidio ed essere d'impatto.
Aver pubblicato dei libri veramente belli.
Non essere riuscita a pubblicare dei bei progetti propostimi negli ulimi anni.
Essermi divertita, anche nel rompere gli schemi.
Aver imparato un lavoro, totalmente da autodidatta.
Aver incontrato tante bambine e bambini, ragazze e ragazzi e aver provato la gioia di vivere i libri con il loro sguardo.
Aver conosciuto tante persone stupende.
Forse quest'elenco può sembrare più breve del precedente ma in realtà ogni persona speciale conosciuta è un punto di questa lista, che è quindi virtualmente lunghissima.
Ed ora?
I libri saranno sul mercato ancora per pochi mesi e quindi chi desidera acquistarne uno in libreria può ancora farlo, sia che conosca già la casa editrice sia che voglia approfittare di quest'ultimo periodo per conoscerla. A chi voglia acquistarne più di uno propongo invece di fare un ordine sul sito o tramite mail o messaggio su Facebook o Instagram e richiedere per ogni 2 libri acquistati un altro in dono (scelto da voi o da me). Oppure propongo di contattarmi per acquisti più corposi o per sostenere delle donazioni. Chiedo quindi aiuto nel far conoscere questa opportunità e nell'aiutarmi ad alleggerire il magazzino.
Non sparisco, sarò presente nel mondo dell'editoria per l'infanzia e come attivista per combattere stereotipi e discriminazioni in modo diverso.
Donatella Caione, 10 gennaio 2022