Sulle pancine, quarta puntata con replica

Saprà cosa sono i libri il signor Distruggere? Quegli oggetti fatti di fogli di carta pieni di parole ed illustrazioni... ecco questi sono gli oggetti che produco, come dice lui in questo paragrafo che ha deciso di dedicarmi nel suo articolo. Alcuni sono per bambini e bambine, altri, quelli di qualche anno fa, sono per genitori, su genitorialità, adozione, procreazione assistita, in alcuni di essi i papà raccontano le esperienze di essere padri, di infertilità e difficoltà adottive (Volevo diventare papà, Il padre sospeso, i giorni mai resi, Sos papà)... sono pieni di padri i miei libri sulla famiglia, oltre che di madri, e li acquistano padri e madri. Mentre i libri per bambini e bambine li acquistano genitori, insegnanti, bibliotecari, ovviamente librai, maschi e femmine. E' vero che le donne leggono di più degli uomini, e già questo sarebbe un valido motivo per non far passare per scema una intera categoria di donne, ma è anche vero che secondo dati Istat solo il 42% dei/delle nostri/e connazionali ha letto almeno un libro e secondo me, beh, sarebbe ben strano che, se esistesse una categoria di donne così ignorante come quella che appare dalle sue schermate, costituisse la mia fascia di mercato! Così come sarebbe ben strano se le donne più ignoranti si mettessero insieme in un gruppo segreto per scrivere cose ignoranti, perchè sappiamo bene che alla base dell'ignoranza vi è la non consapevolezza... ma di questo ne parliamo dopo.

Sì perchè prima voglio precisare ancora un paio di cose riguardo a quel che ha scritto ieri su di me:

La signora contestatrice che preferisco rivelò tempo fa una massima “sono stata per due mesi in un gruppo pubblico di mamme e i post che condivide il signor distruggere non li ho mai visti lì, quindi le mamme pancine non esistono“. Che è un po’ come dire che i francesi non esistono, perché a Salerno in 32 anni non ne ho ancora mai incontrati. Stiamo agli stessi livelli in fatto di logica. Sarà che cerca nei posti sbagliati? Esistono altri luoghi in cui lei, mia cara, è assente. Poi, sempre perché dobbiamo ridere, scopro che questa signora è, per sua stessa ammissione, una ex amministratrice di gruppi per mamme, ma non si chiama Sabrina, inoltre, produce e vende oggetti sul tema della maternità. Quindi le mamme, e anche le pancine, sono sue clienti. Sentite anche voi il profumo del conflitto d’interessi?

Una cosa è vera, ho interesse a difendere le mamme, non perchè siano mie clienti, ma perchè mamma lo sono, sono stata una giovane mamma, ho creato con un'amica una comunità di giovani mamme a fine anni '90 (e un po' di esperienza di bufale, fake news e comunicazione in rete ce l'ho) e mi sta a cuore sostenere e aiutare le giovani mamme. La maternità è una fase delicata della vita, pochissimo sostenuta a livello sociale. Ci si chiede di fare figli, ma nessuno ci aiuta a tirarli su anzi spesso sul lavoro si fa finta che non ci siano. C'è spazio per pubblicità e marketing perchè tutto ciò che riguarda i bambini non conosce crisi, ma non c'è spazio per riconoscere ansie, depressione, difficoltà varie. Già a fine anni '90 su mammeonline ci si poteva confrontare, dare sostegno, aiutarsi reciprocamente. Ed è questo che succede nei gruppi di pancine, come si sono definite le decine di migliaia di giovani mamme che frequentano questi gruppi aperti e chiusi, più qualcuno segreto. Può far ridere il termine pancine, ma è solo una parola, come tante, nata per aggregare. Su Mammeonline c'erano le cicognine, ovvero le donne infertili, ma nonostante questo nome un po' bimbesco erano donne toste e determinate che hanno combattuto contro una legge reazionaria e dogmatica e l'hanno spuntata.

Non è precisa invece la frase che mi attribuisce: ho frequentato a lungo gruppi pubblici e gruppi chiusi, e come me altre amiche. Ho letto i post in modo continuo... un po' come se mi fossi messa all'inizio delle strade da cui si accede a Salerno per conoscere tutti quelli che vi arrivavano. E non ho mai letto di gatti che omosessualizzano o di specchi da coprire ecc. Certo, ho letto di mamme che allattano a lungo, ma c'è poco da prendere in giro, sono scelte, se una mamma vuole allattare il figlio di due anni è sostenuta anche dall'OMS e fa rabbia veder prendere in giro La Leche League, ho letto di mamme che dicono che il figlio ha 18 o 20 mesi, e che c'è di male? Fino a tre anni le taglie dei vestiti vanno a mesi, e lo stesso pediatra se lo chiamiamo per chiedergli se dare un farmaco per far scendere un febbrone ci chiede di ricordargli quanti mesi ha per dosarlo... è una abitudine che poi ovviamente termina verso i 2-3 anni. Prendere in giro una donna perchè chiama il ginecologo "gine" è come prendere in giro chi dice info invece di informazione o k6 per chiedere "chi sei". Ho letto qualche post un po' sgrammaticato, qualche richiesta un po' ingenuotta, ho visto tante foto di bimbi (e forse sì, questo è un errore), e anche di macchie sulla pelle (il confronto ci sta!), ho visto tante foto di torte di compleanno ma mai torte che rappresentano il parto o a forma di bambolotto! Dunque i post un po' buffi o risibili dei gruppi pubblici che il signore ci dice essere linkabili potrebbero anche essere veri, ma sono forse l'1%, ad essere generosa, del totale dei post che sono normali post di condivisione auto aiuto e comunque non sono mai assurdi. L'1%, pochissimi per definire, svilire e offendere una intera categoria di giovani donne e mamme

Poi ci sarebbero i gruppi segreti, che lui dice essere quelli che ritiene le fonti dei post assurdi. Dunque immaginate un po': le donne più ignoranti, superstiziose, sgrammaticate del web sarebbero talmente consapevoli della loro ignoranza sì da postare cose "normali" nel gruppi pubblici e riunirsi in gruppi segreti per sparare cavolate. Beh, a me questa sembra proprio fantascienza, perchè l'ignoranza è spontanea, emerge casualmente, non è pianificata e non è pianificabile. Dunque... chi frequenta questi gruppi segreti, in cui vengono realizzati gli screenshot? Screenshot sempre ugualmente assurdi, sgrammaticati, quasi da seguire delle regole e dimostrare un ragionamento... come delle puntate di una assurda telenovela.

Quindi, assodato che un 1% di post un po' buffi ci sta, ma mai assurdi come quelli su cui migliaia di persone ridono e commentano, mi chiedo: Perchè far passare per idiota una intere categoria? Lui scrive:

Un altro motivo delle censure ai commenti è legato all’etica. Se condividi la storia di una persona che crede alla fata della casa è un momento di ilarità, se però quella storia la condividi con le generalità della protagonista, non potendo tu garantire per l’intelligenza di quel milione di followers che ti segue su tre social, rischi il cyberbullismo. Ripetiamo insieme: con i post anonimi non rischi il cyberbullismo, con quelli pubblici sì.

Ecco, la domanda che mi sgorga spontanea è: perché? Perchè condividere queste cose? Perchè porsi il problema di come non fare cyberbullismo quando sarebbe meglio non prendere in giro nessuno? Perchè creare una fabbrica di prese in giro che continua nel tempo e si allarga nello spazio? Ridere di un post una volta ci può stare, che sia vero o inventato, ma ridere in modo costante e continuo di una presunta ignoranza beh, anche se anonimizzando, per me è cyberbullismo, verso una intera categoria... che guarda caso è fatta di donne. Dà tanta soddisfazione costruirsi fama in rete prendendo in giro? E guardate... prendendo in giro le giovani mamme ma anche prendendo in giro tutti i follower, che lo seguono dileggiando e ironizzando.

Perché tutto ciò mi fa arrabbiare l'ho spiegato in altri articoli. Intanto perchè odio le fake news a prescindere, avremmo bisogno di educare alla verifica delle informazioni, non alla condivisione di tutto ciò che ci fa ridere. Ma soprattutto perchè a farne le spese sono le donne. Non abbiamo bisogno, in questo grave periodo di backlash, di dileggio sulla maternità. E poi sapete cosa succede? Che le giovani donne che ora ridono poi una volta mamme faranno a gara a chi è più easy, si sentiranno in dovere di non essere troppo concentrate sulla maternità... ed è così che nasce la depressione. Non meno che con i finti modelli dei Mulini Bianchi. Ecco cosa scrivevo qualche settimana fa: "Stiamo vivendo un periodo molto difficile per le donne, il sessismo e gli stupri verbali sono sempre più forti e diffusi, la colpevolizzazione delle donne riguardo alle violenze subite è sempre maggiore, e così il ritorno indietro su alcuni temi, ad esempio l'interruzione di gravidanza. Per non parlare ovviamente della violenza di genere. Dunque non avevamo affatto bisogno di qualcuno che gettasse discredito sulle giovani mamme, che le accusasse di essere in toto ignoranti, superstiziose, credulone. Perchè se poi fosse vero che ci sono mamme che scrivono quelle stupidaggini vuol dire che c'è una categoria umana che crede alle stupidaggini composta da donne e uomini, da madri e padri. Quelle donne avrebbero dei padri, dei mariti, dei fratelli... e leggiamo tutti i giorni di persone in generale che condividono bufale, che abboccano come pesci nella rete. Evidenziare l'eventuale ignoranza di un gruppo di madri ed estenderla ad una macrocategoria di pancine vuol dire ancora una volta fare sessismo."

Ma lui si dice addirittura femminista:

Io che sono il più femminista che si poteva sperare di beccare a ricoprire questo ruolo. Non c’è nulla di più maschilista del dire che una donna che sbaglia può essere criticata solo da un’altra donna. Io sono anche contrario alle quote rosa nella politica se proprio devo essere sincero, in Parlamento dovrebbero esserci le persone più competenti e queste potrebbero tranquillamente essere a maggioranza donne. Un Parlamento con 600 Rita Levi Montalcini non mi farebbe affatto schifo. Sono, da sempre, schierato verso la libertà femminile e contro ogni tipo di discriminazione. Ho detto cento volte che le donne non sono incubatrici e che sono liberissime di non desiderare né figli, né matrimoni, né lavori del cazzo. Vengo seguito da mezzo milione di donne italiane, tutte capaci di intendere e volere e che non si sentono affatto manipolate da me. Donne che dicono NO all’ignoranza retrograda, prendendone le distanze, e che non mi considerano assolutamente né maschilista, né misogino.

Il punto non è non poter criticare una donna, ma non poter criticare una intera categoria per quello che, forse, ha detto una di loro. Dice che le donne sono libere... bontà sua. Strana idea però ha del femminismo!

E a proposto di femminismo, guardate come conclude l'articolo:

… se però leggerete, ancora, le solite idiozie che ho confutato in questo articolo, incollatelo alle capre. La corte dei miracoli la boccuccia continuerà ad aprirla a sproposito lo stesso, ma almeno avrete fatto divulgazione. Invito anche tutte voi, talpe nei gruppi, le mie “puttane di Distruggere”, di scrivere un commento su Facebook o Twitter, sotto a questo articolo, palesandovi appunto come “io sono una puttana di Distruggere”. Senza specificare cosa avete segnalato e quando, anche se magari la vostra segnalazione poi non l’ho più condivisa, vediamo se davvero non esistete neanche voi.

Credo non ci sia bisogno di spiegare perchè queste ultime righe siano di una misoginia e di un machismo spaventosi. L'articolo è qui, nei commenti ci sono donne che hanno risposto al suo appello, definendosi come lui ha chiesto loro di fare! e tra parentesi non ho mai dubitato che le/gli aiutanti esistano! E' talmente lampante il sessismo che non avrei neanche bisogno di raccontare e ricordare che per "celebrare" il 25 novembre ha pensato bene di postare il video di una intervista a una giovane donna vittima di violenza messa in vetrina con il suo carico umano di scarsa consapevolezza da una conduttrice di quelle da tv spazzatura.

Ecco, questo è il commento di una delle donne che ha risposto al suo appello. Alla gente che lo segue, uomini e donne, non importa che sia vero, purchè faccia ridere e faccia sentire se stessi migliori. Però poi queste persone probabilmente dimenticano che forse non è vero, quando dileggiano in modo virale le "pancine" diventate una categoria. Funziona così, si crea la categoria, la categoria diventa stereotipo, e dallo stereotipo nascono discriminazione e insulti.

Concludo dicendo che ricorda gli insulti che ha ricevuto, Certo, sono d'accordissimo, non bisognerebbe mai insultare ma fare critiche costruttive. Peccato che lui stesso in una discussione pubblica mi abbia detto di sciacquarmi la bocca con il Lysoform... insomma, l'eloquio che usa con chi lo contraddice non si può proprio definire raffinato. Devo aggiungere che io non avevo proferito nessun insulto? Chi mi conosce lo sa che di discussioni ne faccio continuamente, anche con gente tipo sentinelle e "genderisti" vari, con omofobi e razzisti, ma senza insultare mai.

E poi dico no, non rosico, non sono invidiosa della sua fama, che presto si sgonfierà come un palloncino. E' che mi piace costruire e non distruggere. Dedico al contrasto al sessismo, alla violenza, al superamento degli stereotipi tutto il mio tempo libero e altrettanto ne ho dedicato negli anni scorsi al sostegno della maternità e alla crescita della cosapevolezza delle donne. E mi fa rabbia vedere che qualcuno ostacola questo mio lavoro per ottenere fama, non meno di come lo fanno i "genderisti", i razzisti, i reazionari vari, gli obiettori di coscienza ecc.

E poi ci sono gli uomini... se ci sono donne un po' ignoranti ci sono anche uomini un po' ignoranti, sono i loro padri, mariti, figli, fidanzati, compagni. Perchè nessuno mai decide di mettere alla berlina gli uomini come categoria?

Donatella Caione, 16 novembre 2017