
No, l'idea che ci aspetti una campagna elettorale basata sulle fake news mi è insopportabile. Non solo basata sulla diffusione di notizie false e bufale, ma sull'accusa a quelle parti politiche che diffondono bufale e ancora a quelle altre parti politiche che accusano di voler censurare le bufale per censuare l'informazione.
Ovvio, detesto bufale o fake news, come vogliamo chiamarle. Le ho sempre detestate e sempre combattute, sin dai tempi dei gattini bonsai... chi ha un po' di anzianità di rete li ricorderà. E vorrei che ci fossero degli strumenti per combatterle perchè in qualsiasi campo siano creano danni: creano disinformazione, permettono di manipolare le menti, agevolano razzismo e sessismo, portano alla derisione di intere categorie di persone, come di recente le giovani mamme (le mamme pancine, avete presente? Beh, sono un classico caso di "crea il mostro e sbattilo in prima pagina").
Ovviamente, se usate in grande stile, manipolano l'opinione pubblica anche nelle scelte poiltiche. Nei giorni scorsi il sito americano BuzzFeedNews ha portato allo scoperto un network di pagine facebook e siti italiani che spacciano fake news e disinformazioni di stampo nazionalista e razzista. Disinformazione manipolata che non ha solo fini economici ma anche politici. Come si legge sul sito dell'AGI, "in questo mix letale di notizie morbose e allarmistiche, fra fake news su immigrati portatori di malattie e sproloqui di Imam fittizi, a farne le spese sono gli utenti, fuorviati e condizionati da bufale e notizie prive di fondamento. Flussi di informazioni capaci di spostare gli equilibri dell'opinione pubblica. Una nuova dimostrazione, anche alle nostre latitudini, che l'informazione di massa oggi può essere manipolata scientificamente attraverso un uso capillare di piattaforme online e social network." Tra le pagine incrimiate Direttanews e Inews24 che hanno numero di interazioni superiore a quello di testate giornalistiche come Il Corriere della Sera.
Gli obiettivi sono chiari, convincere la gente. Funzionano meglio della pubblicità e dei dibattiti politici perchè le sparano in grande e con slealtà. Ma non solo, portano anche soldi, perchè provocano click, e quindi entrate pubblicitarie, o vendite di prodotti che vanno a sostenere, a seconda dei casi, l'hater di turno o un gruppo politico o semplicemente una qualche impresa del campo "creazione di fake news".
Un altro effetto collaterale gravissimo delle bufale è che poichè bene o male la gente si è convinta che un po' di bufale esistano (pur continuando a cascarci!), viene usata la manipolazione al contrario. Cioè si fa credere che sia bufala una notizia che invece è vera, perchè si ha interesse che la gente non vi creda. Eclatante in questo senso l'esempio del glifosato, che è un veleno vero ma le multinazionali che lo producono provano a spacciare per bufala che lo sia (faccio questo o l'esempio delle giovani mamme perchè sono temi che conosco in modo approfondito).
Ma la cosa assurda è che c'è chi nega in toto che esistano fake news e, ancora, ci sono persone che pur facendosi paladini/e della battaglia contro le bufale in generale credono ciecamente in alcune, per cui capita sovente che sulla stessa bacheca Facebook vediamo condivise bufale e post di allerta contro le bufale.
In questi giorni gira un video che si apre comunicando che Renzi e Zuckerberg si stanno alleando per censurare Facebook eliminando le fake news. Gli ideatori di questo video fanno parte della categoria dei negazionisti delle fake news, che sostengono invece che contrastarle sia un modo per fare censura. Nel video si vedono Renzi e Zuckerberg che camminano in un elegante palazzo (spacciato per la "villa" di Renzi, ma si tratta invece di Palazzo Chigi poichè sono immagini che risalgono alla visita ricevuta da Renzi quando era Presidente del Consiglio) mentre la "voce narrante" spiega appunto che il motivo dell'incontro (che si sarebbe tenuto in questi giorni) è la lotta alle fake news mentre ovviamente fu uno di quei soliti incontri di cortesia (Zuckerberg incontrò anche il Papa, quel giorno).
Il partito di Renzi avrà tanti difetti che di certo non nascondo, ma di solito le fake non le costruisce ma ne è vittima. Però succede che adoperi quelle "ricevute" per colpire gli avversari. Infatti l'altro giorno alla Leopolda Renzi ha mostrato la bruttissima foto (creata da un sedicente grillino) in cui si vedono Boldrini, Boschi ed altri politici ad un funerale, con didascalia che dice trattasi del funerale di Riina! Sembra assurdo eh... ma questa foto è stata condivisa da migliaia di persone indignate prima che colui che l'ha condivisa venisse cancellato da Facebook (ogni tanto Facebook cancella e non si limita a dire che "il contenuto non viola gli standard di comunità). Dico sedicente grillino perchè penso che anche coloro che hanno costruito una fortuna sulle bufale non arriverebbero a tanto. Però ecco è interessante notare come sia campagna elettrale inventare bufale ma anche accusare di averle inventate. In questo gioco del paradosso non mi stupirei se arrivassimo a scoprire anche bufale contro se stessi per nuocere agli avversari che ne verrebbero accusati.
La soluzione sarebbe facile: usare il buon senso. Un po' di riflessione, una ricerchina su Google, una verifica ed evitiamo di cliccare su Condividi. Ma purtroppo c'è chi non riflette, chi non verifica, chi è ben felice di credere a qualcosa che rientra nel suo pensiero politico o sociale se non nella sua logica e così vediamo condividere da migliaia di persone l'idea che non solo Boldrini sia stata al funerale di Riina ma anche che lo stesso Riina abbia avuto un funerale.
E quindi purtroppo una legislazione ci vuole. Non si tratta solo di fare prevenzione ed educazione al buon uso della rete, non basta. Perchè chi diffonde queste schifezze è ben consapevole. Ma neanche si può fare censura a priori, impedire la comunicazione a prescindere o limitare i temi su cui si può comunicare. Però ci vuole la possibilità di intervenire dopo, sia per fake news che per post offensivi. Intervento reale, non la segnalazione a facebook che ti risponde "rispetta i nostri standard di comunità". E ci vogliono multe severe perchè se la multa è lieve il gioco può valere la candela. Ci saranno una decina di persone intellettualmente oneste, di diversi schieramenti, che possono far parte di un serio comitato di garanzia che possano con velocità valutare? Magari non troppo anziane da non conoscere bene la rete e da essere in grado di monitare non tanto le fake news ma le modalità con cui vengono diffuse?
Uso la rete da più di vent'anni, un po' di esperienza ce l'ho, più di tante e tanti che si dichiarano oggi grandi esperti e conoscitori, che siano politici o giornalisti o blogger o haters o influencer o quello che volete. I meccanismi della manipolazione li conosco bene, sin da quando nella comunità online che ho cofondato 20 anni fa si infiltravano persone che, spacciandosi per utenti, parlavano bene del tale prodotto o del tale centro di procreazione assistita o del tale negozio. E anche se eravamo solo delle "giovani mamme" (qualcuno oggi direbbe pancine!) li sgamavamo subito. Perchè avevamo gli anticorpi, perchè non eravamo mosse da intenti opportunistici, perchè c'era un uso della rete più consapevole, perchè la stavamo costruendo, la rete. Sapevamo cosa avevamo tra le mani, ne comprendemmo subito il potenziale e la usammo al meglio, per dare sostegno, informazioni, per creare auto aiuto, perchè dietro le barriere online eravamo più vere, più sincere, più in grado di dare sfogo a dolori, speranze, gioie. Quello che era il bello della comunicazione online è diventato oggi l'aspetto più brutto: si mistifica, si confonde, si travisa, si imbroglia, si gioca sporco. A volte con i sentimenti altrui, a volte con i voti, l'appartenenza politica, i temi sociali. E lo considero inaccettabile.
A chi dice che vigilare sulle fake news sarebbe censurare rispondo che sono proprio le fake news ad operare censura, perchè hanno l'effetto di censurare l'informazione corretta, come nel caso del glifosate. Proprio perchè siamo confusi sull'informazione finiamo per diventare vittime della controinformazione. Proprio mentre ci stiamo abituando all'esistenza delle bufale, siamo facile preda di chi ne approfitta per spacciare per false delle cose vere. Quindi è interesse di tutte e tutti combattere le bugie. Da che mondo è mondo si combattono le bugie, è una delle prime cose che si insegna ai bambini e alle bambine. E qui di bugie alla fine si tratta, e non si può crescere, come persone, come società, dando spazio alle bugie.
Oggi, che il mondo è una grande comunità online, la grande minaccia alla democrazia viene da qui. Ovvio, le bufale ci sono sempre state, ma sono oggi che sono efficaci, pervicaci, profondamente in grado di influenzare ogni nostra scelta, ogni nostra risata, ogni nostro voto.
E poi, vogliamo parlare del "gender"? Di come è stata inventata una fantomatica teoria gender inesistente creando una serie di bufale? Spaventando, manipolando la verità, nascondendo il reale scopo che sta dietro queste mistificazioni?
Donatella Caione, 30 novembre 2017